venerdì 23 ottobre 2015

[news] - I finalisti nell'antologia "Attraversami" edizioni Arpeggio Libero editore!

L'ANTOLOGIA CON I RACCONTI DEI FINALISTI DEL CONCORSO MAGLAXWRITERS 2014 

IN USCITA DA OGGI CON ARPEGGIO LIBERO EDITORE!

"Attraversami"



Attraversami. Attraversami è l’invito di una porta socchiusa, è la provocazione di una linea di confine, è l’eterno richiamo dell’ignoto a chi abbia l’ardire di esplorarlo. 
Un invito, una provocazione ed un richiamo che 24 coraggiosi autori hanno accettato, cimentandosi in una sfida letteraria che, rifacendosi al noto talent show canoro, li ha portati a confrontarsi con dei coach fino a guadagnare la finale, cimentandosi nella sfida letteraria del MaglaxWriters.
“Confine” è il tema dei racconti che state per leggere. Un confine che ognuno di loro, a modo proprio, ha attraversato. E che con loro attraverserete anche voi, semplicemente voltando la prima pagina di questo libro.

venerdì 23 gennaio 2015

[maglaxwriters] - Ringraziamenti e novità

A contest concluso, consentiteci due parole...
 
La prima edizione del "MaglaxWriters", il contest che abbiamo ideato noi di Magla, l'isola del libro con il patrocinio di Arpeggio Libero Editore, si è conclusa! 

Un'impresa titanica, messa in piedi con pochi mezzi e tanta passione, che ha visto più di 80 autori e autrici di tutta Italia gareggiare per arrivare in finale. Contest impegnativo, certo, dal punto di vista organizzativo e per l'ulteriore ruolo da coach che noi di Magla abbiamo svolto, supportando il nostro team anche nell'editing dei racconti in gara. 

Ringraziamo tutti i concorrenti, per l'impegno profuso e per la condivisione del proprio talento, in tutti questi mesi che hanno caratterizzato le fasi del contest. 

Ringraziamo Laura Bassutti, Silvia Devitofrancesco, Mariangela Di Nanno, Pieroni Marina, Laura Roggero e Daniela Vitali, che hanno composto la nostra giuria nella fase della semifinale: si sono sobbarcate la lettura di tanti racconti e l'onere di valutarli, svolgendo il loro compito con precisione e professionalità.

Ringraziamo Arpeggio Libero, per il supporto decisivo nell'ultima fase e lo staff di Arpeggio, per l'onere di valutare i racconti finalisti in qualità di giuria. 

Ci teniamo a sottolineare la generosità di Fabio Dessole e Manuela Dessole, gli editori di Arpeggio, che hanno agito per far fare quel salto di qualità a questo contest, che già straordinario era ma che ancor più straordinario è diventato, con la realizzazione nei prossimi mesi di un'antologia cartacea e di un ebook che avrà il timbro Arpeggio Libero. 
Ci preme informarvi che i premi messi in palio da questa straordinaria Casa editrice sono stati più di quelli previsti: Arpeggio Libero ha, infatti - a sorpresa -, deciso di premiare anche le posizioni di spicco nei vari team, aumentando il numero dei libri e degli ebook offerti ai concorrenti.

Tanto di cappello alle tre vincitrici assolute di questa prima edizione del MaglaxWriters: Annalisa Rizzi, Annarita Tranfici e Bianca Fasano, che hanno saputo sbaragliare la concorrenza degli altri talentuosi autori con i loro bei racconti. Il fatto che il podio sia tutto al femminile ci inorgoglisce in quanto donne e scrittrici (giusta solidarietà femminile!).

Un ringraziamento speciale, se ce lo consentite, lo vogliamo fare anche a noi stesse, le 4 Maglozze: Alessandra Nitti, Annalisa Caravante, Loriana Lucciarini e Marta Tempra. Quattro autrici che meno di un anno fa si sono incontrate e che hanno creato un gruppo unico e speciale: dove sinergia e entusiasmo hanno portato alla realizzazione di molte idee e progetti, compreso questo contest. Un contest dall'esito non scontato, partito anzi quasi come un'avventura un po' folle, una scommessa o un gioco, ma che si è rivelato davvero una bella esperienza, con risvolti inaspettati e un bel successo! Ognuna di noi, pur con altri mille impegni professionali e personali, ha dato l'input vitale e il contributo per arrivare fino a qui!


Un'avventura che non finisce qui...
A tutti i concorrenti vogliamo ricordare che l'avventura non termina ora: nei prossimi mesi verrà realizzata l'antologia cartacea edita da Arpeggio Libero, con i racconti di tutte le autrici e gli autori giunti in finale. Antologia che, successivamente, verrà presentata in varie città d'Italia in un tour di promozione che vedrà coinvolti oltre agli organizzatori anche tutti gli autori partecipanti al contest!

Inoltre, sempre dalla casa editrice Arpeggio Libero, è prevista le realizzazione di un sito internet (quello che state visitando) che contiene la storia del contest,  che vedrà coinvolti tutti i partecipanti (dai provini alla semifinale), con i profili di tutti i partecipanti, i loro racconti nonché interviste ai giudici, commenti degli autori e tante altre curiosità... un modo in più per scoprire la storia di questa prima edizione del MaglaxWriters!

...SO: STAY TUNED!


* Magla staff * 





mercoledì 21 gennaio 2015

[MaglaxWriters] - goodnews 1



[maglaxwriters] - goodnews 2



[MaglaxWriters] - goodnews 3






Provini - selezione Team Uomini Under 30

TEAM UOMINI UNDER 30 (coach: Loriana Lucciarini)

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scheda Andrea Khaldi Rumigal
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Valutazioni e selezione autori Team

SIETE STATI TUTTI MOLTO BRAVI E NON E’ STATO FACILE PER ME VALUTARE CHI AMMETTERE E CHI ELIMINARE. MI SONO FATTA PROMOTRICE DELL’INNALZAMENTO DA 8 A 10 PROPRIO PER DARE A MOLTI DI VOI LA POSSIBILITA’ DI ARRIVARE ALLA GARA 1, PERCHE’ AVETE TUTTI TALENTO E MERITATE QUEST’OPPORTUNITA’… DETTO QUESTO PERO’ QUALCHE ELIMINAZIONE E’ STATA NECESSARIA E PER DECIDERE HO UTILIZZATO DEI CRITERI ANALOGHI PER TUTTI, PER UN GIUDIZIO ONESTO E UNIVOCO… QUINDI ORA SONO ORGOGLIOSA E FIERA DI ANNUNCIARE I 10 SCRITTORI IL TEAM UNDER 30 UOMINI, CHE PARTECIPERANNO ALLA GARA 1 DEL CONTEST MaglaxWriters! OTTIMI I RACCONTI IN GARA E BEI TALENTI NELLA MIA SQUADRA!

COMPLIMENTI RAGAZZI!

Fausto Pirrello
Andrea Di Lauro
Michael Crisantemi
Matteo Iacobucci  Valerio Vozza (Iacobucci rinuncia, sostituito da Vozza)

Simone Piani
Daniele Imbornone
Francesco Piscitelli
Andrea Khaldi (Rumigal)
Valerio Zavaglia
Luca Giovagnola

…IN BOCCA AL LUPO PER LA GARA 1!

perché ho scelto questi autori ed escluso altri? leggi le mie valutazioni qui


Fausto Pirrello “La metamorfosi”  25/30

Stile e grammatica 9/10
Argomento 8/10
Emotività 8/10

Uno stile originale, assolutamente personale, un po’ criptico e incline all’interpretazione, unito a una profonda capacità di riflessione psicologica e a implicazioni filosofiche. Questo racconto breve è la sintesi di una buona capacità narrativa e di astrazione, di approfondimento delle dinamiche psicologiche e del “male di vivere”. L’autore in questo suo racconto rende un’ottima prova, sicuramente più elevata in termini di impatto emotivo e di stile rispetto agli altri concorrenti. Il lettore trova tra le righe la propria libertà di interpretazione, assolutamente personale, in quella che per l’autore è il racconto di una rinascita.
“Smettila di illuminare quello che non ho, smettila di dare inizio ad un nuovo giorno che non vivrò. Smettila di far crescere alberi che mi fanno respirare, che la mia vita è priva di momenti che il respiro me lo tolgono.”
“L’unica persona con cui avrebbe convissuto per sempre era lei stessa. Questo riduceva sensibilmente il peso delle azioni degli altri.”

Andrea Di Lauro “Io sono…”   24/30

Stile e grammatica 7/10
Argomento 9/10
Emotività 8/10

In questo racconto si analizza il divario tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere, tra il conosciuto e la parte più nascosta di noi stessi. Elena si trova ad affrontare la prova più difficile della sua esistenza, di agente infiltrato, rispetto a una vita che è diventata sempre meno la sua da quando ha iniziato ad interpretarne un’altra. Un’altra Elena, per tutti Irina, che nonostante la finzione diventa sempre più vera, tridimensionale, reale.
“Morivo, o finalmente nascevo? Chi sono io? Il fatto è che fino a quando continuiamo a dire io sono, non conosceremo mai chi siamo.”
La capacità narrativa e l’approfondimento psicologico suppliscono ad alcuni errori grammaticali, il racconto ben articolato fornisce una buona prova di scrittura.

Michael Crisantemi “La guerra di Elena”  24/30

Stile e grammatica 8/10
Argomento 8/10
Emotività 8/10

Il titolo, scontato, inganna il lettore, che si ritrova in una storia fatta di abbandono e tradimento, nella quale la moderna Elena vuole trovare riscatto, decidendo di riconquistare il suo amore perduto. Ma il finale, assolutamente inaspettato, sorprenderà un po’ tutti… L’autore ha una buona capacità lessicale ed espositiva. Approfondisce il lato psicologico del senso di abbandono e di tradimento. Riesce a far crescere la rabbia della donna nei confronti dell’amato fedifrago e porta ad un finale a sorpresa. Le capacità narrative ci sono tutte e ben utilizzate. Un racconto ben scritto e ben realizzato.
“Elena respirò a fondo l’aria di quella mattina che ancora non lasciava svelare il suo mistero: era più frizzante del solito, più sottile, più intrigante. Il vento le parlava all’orecchio, il fiume dabbasso le suggeriva propositi che ancora non riusciva a decifrare. Eppure sentiva che avrebbe dovuto fare qualcosa, qualcosa per salvare la sua storia. E lo avrebbe fatto appunto quella mattina.”

Matteo Iacobucci “Ti strapperò l’amore”  22/30

Stile e grammatica 6/10
Argomento 8/10
Emotività 8/10

L’autore affronta un tema delicato, come quello della sottrazione di un figlio alla propria madre da parte di un uomo rabbioso e vendicativo, legato all’implosione di una storia d’amore a causa di un tradimento, tradimento che proprio Elena – la protagonista, in un momento di debolezza, ha commesso e durante il quale è stata scoperta. Giancarlo, l’uomo tradito soffre e si carica di odio e, in questo caso (e forse troppo spesso anche nella vita reale), non riuscendo a superarlo decide di attuare la sua vendetta. Una vendetta tesa a rovinare la vita a chi, per prima, l’ha rovinata a lui, sottraendole la figlia e poi dandole un appuntamento in cui le sorti di entrambi cambieranno per sempre. Il racconto prende una svolta inaspettata nelle ultime righe finali. Giancarlo rivolge l’odio verso se stesso: ormai ha vita frantumata e poca voglia di vivere, ma attua la sua personale contorta vendetta, lasciando ad Elena un rimorso incancellabile.
“Il sangue raggiunse le scarpe di Elena, che con un respiro affannoso sembrò fondersi col rosso del cielo. Quell’incubo l’avrebbe rivisto negli occhi di sua figlia.”
Molte le implicazioni etiche, morali e psicologiche che l’autore riesce a gestire con intelligenza e capacità narrativa. Lo stile è fluido e privo di orpelli, peccato per alcuni errori sintattici che però nulla tolgono al valore del racconto. Una buona prova.

Daniele Imbornone “Le impurità del cuore”  22/30

Stile e grammatica 8/10***
Argomento 8/10
Emotività 8/10

L’autore si cala nella psicologia femminile di Elena, una giovane donna dalla doppia vita: madre e moglie di giorno, escort di lusso di notte. Una vita sdoppiata che ora, a Elena, pesa sempre di più come un macigno: una palude di bugie nella quale è sempre più invischiata. L’approfondimento emotivo è notevole: il lettore scivola, riga dopo riga, nel senso di ineluttabilità in cui la protagonista è precipitata. Gli inganni son diventati un muro invalicabile, la verità nascosta è una ragnatela che la soffoca, l’impossibilità di cambiare il presente è un peso troppo grande da sopportare. Elena ne è sopraffatta e, troppo stanca, è incapace di proseguire questa vita fatta di bugie e identità sdoppiate, dove in entrambe non ritrova né un barlume di verità né l’ombra di se stessa.
“L’ampia porta-finestra era rimasta per tutto il tempo socchiusa, in attesa che quell’interminabile dialogo tra lei e la silente città cancellasse la sporcizia che si sentiva addosso. Elena sperava che il sole nascente illuminasse un po’ di buio che si portava dentro; ma invano.”
Il finale inaspettato, un’esplosione di luce nella palude nera dei suoi devastanti sensi di colpa, le offrirà un futuro diverso. L’autore offre prova di un racconto ben narrato, dove si intravedono doti di scrittura e introspezione.

***Qualche punto in meno per aver superato le battute richieste, ma tolleranza per il numero minimo delle stesse, ai fini della conclusione del racconto.


 Simone Piani “Elena”  22/3

Stile e grammatica 8/10***
Argomento 8/10
Emotività 8/10

Nelle prime fasi del racconto troviamo una Elena intorpidita e confusa, in un angolo di mondo sconosciuto. Nelle brevi descrizioni successive riusciamo ad ipotizzare che si stia raccontando della famosa Elena dei classici della letteratura ellenica, che tutti abbiamo potuto conoscere sui banchi di scuola. Ma appena qualche riga più avanti rimaniamo spiazzati del prosieguo della storia… Una narrazione intrigante e fluida, che sembra giocare nel concedere stupore, per arrivare infine a dipanare una storia che tutto è tranne ciò che ci si aspetta. Perché nulla è come sembra.
“La strada cominciava ad arretrare sotto i loro piedi come se si riavvolgesse; anche i suoi ricordi, sfuggendo al suo controllo, si arrotolavano. Le parve che l’aurora scomparisse e tutto fosse tornato a quella lontana notte, il 17 maggio.”
Un argomento difficile, nelle sue implicazioni emotive e sociali, che l’autore ha ben utilizzato in questo racconto breve.

***Qualche punto in meno per aver superato le battute richieste, ma tolleranza per il numero minimo delle stesse, ai fini della conclusione del racconto.


Francesco Piscitelli “La campana”   22/30

Stile e grammatica 8/10***
Argomento 8/10
Emotività 8/10

Qual è il confine che separa la propria mente – certezza di pensieri ed emozioni consolidate – dall’abisso dell’altrove dei pensieri oscuri e dei cattivi presagi? Perché alcuni di noi vanno oltre, in quella terra sconosciuta fatta di paure e buio, di istinti e d’orrore? Quali sono gli effetti che l’assenza di questa barriera provoca negli esseri umani? Il destino di Elena è rimasto incastrato nel ricordo di quel gioco che le cambiò tragicamente la vita.
’Piede sulla fessura, aria di sepoltura”, la frase che in modo ossessivo continuava a sentire nella mente. Ripensò a quegli avvenimenti continuando a restare ferma nella identica posizione, con il piede sulla fuga della mattonella. Le strade cominciavano a popolarsi, le persone osservavano quella ragazza immobile sul marciapiede con un misto di curiosità e divertimento.”
Buon ritmo e suspance per un racconto fuori dagli schemi, ben articolato nei suoi flashback, originale nell’argomento e ben scritto.

***Qualche punto in meno per aver superato le battute richieste, ma tolleranza per il numero minimo delle stesse, ai fini della conclusione del racconto.


 Andrea Khaldi (Rumigal) “Solo 8 minuti”  22/30

Stile e grammatica 8/10
Argomento 6/10
Emotività 8/10

Non si può non immedesimarsi con questa Elena un po’ pasticciona e ritardataria, perché lo stile fluido e limpido dell’autore porta proprio a riconoscersi negli stessi dubbi, errori e indecisioni che vive la protagonista. La capacità dello scrittore sta proprio in questo: riuscire a suscitare istintiva simpatia e compartecipazione alle vicende della giovane Elena. Qualche approfondimento in più e una revisione più accurata del testo avrebbero sicuramente arricchito di valore questa breve storia, che comunque risulta essere ben scritta, di stampo romantico e da un lieto fine a sorpresa, che non guasta mai!
“Elena rimase ferma in mezzo alla stazione, a guardare lo schermo con su gli orari dei treni. Le tornò in mente una frase de ‘Il ciclone’: i treni sono fatti apposta per gli addii.”

Valerio Zavaglia “Rinascita”  21/30

Stile e grammatica 8/10
Argomento 8/10
Emotività 5/10

 Il genere horror qui è ben utilizzato, in un crescendo di ritmo e suspance, per rendere uno spaccato su un mondo oscuro e crudele. All’inizio pensiamo di star leggendo un classico racconto su una notte d’amore tra due solitudini che s’incontrano, ma appena la sfortunata Elena si risveglia, subiamo l’accelerazione del ritmo narrativo e una precipitosa caduta verso un orrore che si consuma velocemente, trasformando la protagonista in uno strumento di passaggio, quasi un portale macabro e sanguinolento, per il ritorno del Signore del male. Eppure i piccoli segnali di comprensione dell’inaspettato finale c’erano fin dall’inizio “ricordava le labbra fredde che le percorrevano il collo”, segnali che l’autore si è divertito a lanciare all’ignaro lettore, quasi in un gioco in punta di penna.
Buona narrazione, stile fluido, suspance e ritmo ottimi, inaspettata sorpresa finale. Ovviamente quello che manca è l’emotività, ma credo che la sensazione di terrore e di paura possano compensarla ampiamente!

Luca Giovagnola “La coscienza”  19/30

Stile e grammatica 5/10
Argomento 6/10
Emotività 8/10

Un racconto con buoni presupposti, se non fosse per lo stile narrativo troppo prolisso e privo di ritmo narrativo. Periodi lunghi, che si perdono in ulteriori digressioni rendono difficoltosa la lettura di una storia che, al contrario, è interessante e ben analizzata negli aspetti psicologici/emotivi. C’è buon potenziale, perché l’autore è un attento osservatore e conoscitore dell’animo umano, tanto da tratteggiare la figura dell’amico di Elena e della stessa giovane Elena con una sensibilità inaspettata. Ma c’è anche molto lavoro da fare per “pulire” uno stile di scrittura forse ancora troppo acerbo, che deve imparare a utilizzare la sintesi per diventare più d’impatto.
“A lei bastava che l’ascoltassi e che dopo un discorso che spesso non capiva le dicessi:“ Non sei cambiata”, lei era contenta di ciò, si sentiva meglio, liberata, e gli compariva sul volto un sorriso da infante felice, come se per lei quella frase bastasse a tornare bambina; eppure integra non era mai stata mai, era compromessa, ma come biasimarla…”

 Valerio Vozza “Il cartellone sul palazzo”  18/30

Stile e grammatica 5/10
Argomento 8/10
Emotività 5/10

E’ stato molto complicato per me valutare questo racconto e decidere per la sua eliminazione. Perché da una parte c’è un’idea divertente e sicuramente originale (la ragazza del cartellone pubblicitario e il suo innamorato), con un incipit ben utilizzato anche per riallacciarsi alla parte finale. Tutte qualità che denotano una capacità creativa dell’autore in gara, combinata con uno stile frizzante e ironico. Dall’altra purtroppo troviamo invece un’ortografia e una sintassi scadente: i tempi verbali passano dal passato al presente con una rapidità e una incoerenza quasi sconcertante [“Non ricordo cosa pubblicizzava” – “lei stupita mi risponde… sorrise e si avvicinò”]. Espressioni verbali dialettali [“mi immaginavo come un frutto di mare dal cozzercaro”] fanno capolino tra le righe. E se, a volte, queste possono suscitare un sorriso di divertimento, in questo caso vanno a sommarsi agli errori sintattici e alle digressioni e diventano un ulteriore punto a sfavore nella narrazione. Troppi errori grammaticali, anche ingenui, mi portano a credere che l’autore abbia fatto una stesura del testo troppo frettolosa e una revisione poco accurata, prima di inviarlo al nostro contest. Ciò è stato un errore, purtroppo, perché se questo racconto fosse stato scritto con più accuratezza e più attenzione, avrebbe potuto sicuramente essere tra quelli promossi. L’idea era buona, il risultato purtroppo risulta essere al di sotto delle aspettative.

Tiziano Fares “La lama prezzolata”  17/30

Stile e grammatica 7/10
Argomento 5/10
Emotività 5/10

L’autore di questo racconto mostra buone qualità narrative, una scrittura corretta e la capacità di rendere in poche righe l’ambientazione e il personaggio. Un buon talento per la scrittura che però viene penalizzato dalla scelta del testo: a mio avviso un brano estrapolato da un racconto più ampio, preso e utilizzato estraniandolo dal contesto originario e che risulta essere narrativamente sospeso e non concluso.
Ci troviamo nelle prime righe e scopriamo che Elena, ha appena ucciso Gregor, governatore della città di Urus. Poi la ritroviamo, qualche ora dopo, in un vicolo in attesa di ritirare i soldi per l’incarico concluso, premio che non ritirerà mai perché viene stordita e chiusa in carcere da Token, il figlio del governatore, il mandante dell’omicidio compiuto da Elena. Perché Token ha voluto far uccidere il padre? Questo lo si intuisce, ma non viene esplicitato nel racconto.
Elena però non si dà per vinta e riesce con uno stratagemma ad uccidere la guardia e fuggire dalla prigione, non senza aver prima scoperto che Token si è autoproclamato reggente e ha dichiarato guerra al paese vicino, agli Axoniani. Anche qui, il lettore intuisce della trama ordita dal figlio del governatore appena ucciso, ma non viene mai esplicitata dall’autore, tale informazione risulta quindi assente nella narrazione.
Nelle ultime cinque righe poi, Elena arriva da Kerr e lo uccide, ricevendo dal moribondo la sua pesante maledizione. Kerr, e chi è, ora, costui? Se ne parla come se fosse una nostra vecchia conoscenza, invece lo incontriamo solo in queste ultime frasi, ciò lascia supporre che sia davvero un brano estrapolato da altro testo!
Cimentarsi in un racconto breve, contrariamente a quanto si pensa, non è affatto cosa semplice: questo genere di scrittura merita attenzione e impegno, perché bisogna riuscire a condensare una storia fatta di emozioni, trama, approfondimento psicologico e ambientazione in poche battute. Tiziano Fares è riuscito in parte a questo compito, perché, da una parte dimostra doti di scrittura buone (buon ritmo e buona sintassi), dall’altra non è stato in grado di dare una vita autonoma al racconto in gara: il suo testo, infatti, rimane “appeso”, come se fosse incompiuto anche dal punto di vista della narrazione (perché Token aveva voluto far uccidere suo padre? Cosa aveva in mente? Elena decide di “far luce sull’intrigo ordito da Token” ma il lettore non ne saprà nulla, perché non viene raccontato. Perché il vecchio Kerr, morente, dice che il gesto di Elena condanna tutta la città? Cosa intende? Cosa avviene dopo?).
…Insomma troppe domande in sospeso e un senso di incompiuto che, purtroppo, penalizzano l’intero lavoro. Peccato.
La coach team "Uomini under 30" Loriana Lucciarini

Team Uomini Under 30 - coach: Loriana Lucciarini