lunedì 27 ottobre 2014

provini - Shally viveva ancora, Ivan Pasquariello


Shally viveva ancora
Ivan Pasquariello




L’aurora rischiarava le sagome dei palazzi della città. Iniziava ad albeggiare e una luce brillante rendeva tutto più definito, netto. La notte stava ritirando veloce il suo buio, come se il sole prepotente volesse scacciar via le tenebre. Elena socchiuse gli occhi e respirò a fondo l’aria ancora frizzante della notte.
«È ora di muoversi», disse.


Si preparò velocemente e uscì di casa per affrontare il suo primo giorno di lavoro. Camminando a passo lento, riuscì a vedere nel parco, una bambina bionda rannicchiata su una panchina e vicino a lei c'era un cucciolo di cane bianco. La bambina sembrava molto triste ed era molto strano che si trovasse tutta sola di primo mattino, così Elena decidette di avvicinarsi molto cautamente e le disse “ehi, piccola! Come mai sei tutta sola?”

Lei alzando il viso “ma non sono sola, sono con Milly” indicando il cane.

Elena si inginocchiò verso di lei “come ti chiami?”

La bambina con voce molto tenera “mi chiamo Shally ed abito qui!”

Da lontano Elena vide arrivare il bus, così velocemente le diede un bacio sulle guance e si recò verso la fermata. Mentre correva le urlò che si sarebbero riviste al più presto. Tutto il tempo del tragitto in autobus, Elena pensava a quanta tenerezza le aveva trasmesso quella bambina; arrivò a destinazione e si imbattette nel suo primo giorno di lavoro. Il tempo passò velocemente così si fece l'ora di tornare a casa, Elena salutò i colleghi e si recò alla fermata dell'autobus che non tardò ad arrivare. Salita sul bus si sedette, era molto esausta. L'autista improvvisamente rallentò e annunciò a tutti che il motivo del suo rallentamento, era perché c'era un incidente. Elena potette vedere solo un'ambulanza e due infermieri con una barella ma non riuscì a vedere la vittima. Dopo che la strada si sfollò, Elena scese dal bus, passò di nuovo davanti al parco con la speranza di incontrare la bambina ma non c'era, il parco era vuoto così si recò a casa per cenare. Mentre attendeva che il pollo si cuocesse nel forno, Elena si affacciò alla finestra che era situata proprio di fronte al parco, aveva lo sguardo perso nell'aria quando da lontano vide un cagnolino bianco correre fra i cespugli così spense il forno e scese per andare a salutare la bambina. Era tardi così si chiedeva come mai a quell'ora fosse ancora in giro tutta sola. Elena appena entrò nel parco vide Shally di spalle vicino alla fontanella pubblica, le si avvicinò lentamente per non spaventarla e la chiamava, la bambina non si voltava, così Elena le poggiò la mano sulla spalla ma la piccola si voltò di scatto urlando e lei “ehi, sono io, la ragazza di stamattina, ti ricordi di me?”

Shally, continuava ad urlare fino a diventare tutta rossa, Elena iniziò a spaventarsi, così la bambina iniziò a piangere ed Elena cercava di tranquillizzarla “perché piangi, come mai sei ancora qui?!”

Shally, piangendo “non riesco a trovare la mamma!”

Elena mentre l'abbracciava “dimmi dove abiti, posso riaccompagnarti a casa!”

Shally “lo faresti per me? Dammi la mano ti mostro la strada!”

Le due ragazze si presero per mano e uscirono dal parco seguendo il sentiero che era sul retro, era tutto buio ed Elena era un po' spaventata. Dentro di sé, avvertiva qualcosa di strano. Mentre camminavano la bambina chiese ad Elena se avesse visto l'incidente nel tardi pomeriggio e la ragazza rispose di sì, e poi le chiese “perché c'eri anche tu?”

Shally rispose “certo che c'ero, ero io la bambina che hanno investito ma non mi sono fatta niente!”

Elena per due minuti non pronunciò una parola, istintivamente lasciò la mano della bambina e le chiese “ma che dici, io ho visto che hanno fatto salire una persona in ambulanza!”

Mentre Shally stava per rispondere, iniziò a soffiare un vento freddo e impeto, cadevano le foglie dagli alberi, così Elena incitò alla bambina di recarsi sotto a un palazzo per ripararsi dal vento. Mentre camminavano, Elena notò vicino a un muro, un manifesto sulla quale c'era la foto di una bambina defunta, aveva lo stesso nome della bambina in sua compagnia, anzi era la stessa persona. Elena incitò la bambina a guardare il manifesto “ma tu... sei morta? Chi sei?” con voce impaurita.

Shally “no, non sono morta io ti vedo e tu mi vedi!”

Elena era molto confusa, si strofinò gli occhi pensando che stesse vivendo un incubo e tra lei e lei pensò “ma che diavolo succede?!”

Shally si avvicinò a lei e le prese la mano “hai paura di me? Non devi, io sono buona!”

Elena vedeva i suoi occhi lucidi e profondi, era sicura che non le avrebbe mai potuto farle del male una bambina innocente, così decise di ritornare al parco dove l'aveva vista per la prima volta. Arrivate al parco, si sedettero su una panchina ed Elena con molta dolcezza si rivolse verso la bambina “Shally ma se oggi nell'incidente eri tu ed ora sei qui, vuol dire che volevi farmi vedere come sei morta?”

Shally “ma io non sono morta, perché dici così?”

Elena l'abbracciò fortemente “io posso vederti, ma non tutti riescono a farlo, sai perché? Sei un fantasma!”

Shally “e la mia mamma dov è?”

Improvvisamente videro arrivare una donna con un mazzo di rose bianche che simboleggiavano la purezza. Elena vide girarsi di scatto la bambina, che andò verso la signora e ad alta voce “mammaaa.... mamma!”

La signora sembrava non riuscire ad udire le parole della bambina, Shally non contenta le afferrò le mani ma la signora continuava a camminare. Ad un tratto la donna uscì dal parco e si avvicinò alla fermata dell'autobus, si inginocchiò e posò i fiori vicino ad un palo dove c'era anche la foto di Shally. La bambina vide la donna pregare e si mise a piangere, con le lacrime agli occhi, affiancò la donna inginocchiandosi anche lei. Elena da lontano vide tutta la scena straziante e le venne un nodo in gola, mentre guardava incuriosita sentì afferrarsi per un bracciò, molto spaventata si voltò ed era una donna anziana: con uno scialle rosso, e con molto garbo disse “ogni giorno, puntuale come un orologio svizzero, la mamma passa di qui e le porta dei fiori, la sua bambina è stata investita da un auto mentre attraversava la strada per inseguire il suo cagnolino”

Elena rimase sbalordita “oh, mio Dio! Povera piccola, ora capisco tutto”

La donna anziana le prese le mani “figliola, come te anche io riesco a vedere gente morta e in questo parco ne ho visti tanti, sono anime in cerca di aiuto e di consolazione, specie quando a vagare per la città ci sono anime pie come la piccola Shally.”

Elena si voltò verso la bambina e la vide che abbracciava la mamma mentre era ancora inginocchiata a pregare, la ragazza si fece coraggio e la chiamo “Shally...!”

La bambina si girò e la salutò “grazie per avermi fatto ritrovare mia mamma!”

La donna anziana “ogni giorno la troverai qui, in questo piccolo eden. Ogni giorno lei vivrà sempre il giorno dell'incidente. Trova pace solo quando la mamma viene a portarle i fiori!”

Elena salutò la dolce signora e si avviò verso casa. Mentre attraversava la strada pensava “non avrei mai creduto un giorno di poter vedere un fantasma, di sicuro ho capito che prima di passare all'aldilà tutte le anime hanno bisogno di trovare prima pace e poi saranno pronti per lasciare il mondo terreno!”

La ragazza da quel giorno a seguire, portava un fiore vicino alla fermata dell'autobus per salutare la piccola Shally che viveva lì, perché lei, voleva vivere!


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