martedì 23 dicembre 2014

semifinale - Bella senz'anima, Catalini Angela

BELLA SENZ’ANIMA
Catalini Angela 


In un futuro non lontano, gli esseri umani sono equiparati ai robot.

Durante un processo cosiddetto di purificazione, vengono privati della parte emotiva e nello stesso tempo sono potenziate le capacità logiche e razionali: nascono così dei superuomini capaci di progettare una società perfetta senza gli errori del passato. A questa nuova concezione dell’essere umano e dell’ambiente si oppongono alcune frange di resistenza che lavorano in segreto. Anche loro hanno subìto il processo di purificazione ma per qualche motivo hanno conservato alcune caratteristiche proprie dell’essere umano come l’istinto e lo spirito di ribellione. Il dottor Bannister è uno di loro e gestisce un laboratorio segreto nelle viscere del monte Tabor.

*** *** ***

Quella mattina non aveva in programma di tornare in sala operatoria, dopo la notte trascorsa ad operare i superstiti dell’ultimo blizt contro il Sistema.

Sul tavolo operatorio invece era stato portato d’urgenza un ragazzo, avrà avuto si e no diciott’anni e un polmone perforato.

Il Dottor Bannister calzò i guanti sterili e lasciò che l’infermiera gli allacciasse il camice. “Preparami un caffè non appena finisco qui, Alice” disse.

L’infermiera strinse l’ultimo laccio. “Dio mi fulmini se ricordo il profumo di un vero caffè”

Bannister si avvicinò al giovane che era già stato intubato e sedato: dall’apertura del torace il sangue, misto all’ossigeno, defluiva sotto forma di bollicine.

“Anche questo è stato purificato” disse la ferrista.

“Ovviamente” rispose Bannister prima di inserire l’aspiratore e le garze nella ferita.

Virginia fu svegliata di soprassalto, stava sognando un amplesso e questo la rese particolarmente nervosa.

Dall’altro capo del telefono una voce maschile le disse di preparare la colazione per due, era un messaggio in codice che le ordinava di recarsi immediatamente in laboratorio. Dopo cinque minuti l’auto metalizzata di Virginia sfrecciava sul ponte di Levante.

Il dottor Bannister la stava aspettando nel suo ufficio, si era appena lavato e sbarbato. “Ben arrivata, dormito bene?” disse.

Virginia arrossì, era lui l’uomo con il quale stava sognando di fare l’amore e lo stesso che l’aveva interrotta sul più bello. “Cosa abbiamo?” rispose.

Il dottor Bannister le passò un vetrino. Sopra c’era una sostanza gelatinosa.

“Guardale e dimmi cosa vedi” disse Bannister.

“A prima vista direi materiale organico”

“Era quello che pensavo anch’io. Che altro vedi?”

“Pulsa” disse lei.

Bannister prese il vetrino e si diresse verso il microscopio, le fece cenno di avvicinarsi.

“Stamattina ho operato un ragazzo, era appena stato purificato, ma prima di fuggire aveva sottratto qualcosa dai laboratori” disse Bannister.

Virginia si chinò per osservare le immagini, i capelli toccavano la spalla di lui, il suo profumo si mischiò al dopo barba.

Lo schermo era vuoto.

“Non è una sostanza organica” disse il Dottor Bannister. “Non è quantificabile né misurabile”.

Poi si alzò e le mise le mani sulle spalle. “Abbiamo trovato la scintilla primordiale che basta a sé stessa. L’anima, come viene comunemente chiamata. Quel giovane ha perso la vita per ritrovare la sua anima”.

Prese il vetrino e si raggiunse l’area sorvegliata. “Ora finalmente possiamo ritrovare la nostra essenza, Virginia. Tornare umani!”

Tornare umani, pensò Virginia. Come se lei non lo fosse già… Lei che era l’unica a non aver subìto il processo di purificazione, l’unica ad aver conservato intatte le qualità dell’essere umano. Ma il Dottor Bannister non si era mai accorto di quanto lei fosse speciale e di certo non avrebbe mai fatto parte della loro fazione, quella degli Eletti. Perché non aveva prospettive, era un poveretto che si ostinava a curare i reietti del Sistema. Si era innamorata dell’unico uomo che poteva mettere a repentaglio la sua appartenenza alla razza degli Eletti, gli esseri superiori che un giorno avrebbero preso il controllo dell’intero pianeta. Se Bannister avesse restituito l’anima ai suoi simili, li avrebbe resi in tutto e per tutto uguali a loro: avrebbe innescato una guerra totale.

Le spuntò l’arma in mano come un fiore: prima che il vetrino tornasse al suo posto, la pallottola gli aveva perforato la schiena. Il Dottor Bannister cadde a terra, la faccia sul pavimento, gli occhiali di traverso.

Virginia ripose l’arma nella borsa, poi si chinò su di lui, schiacciandolo con il peso del suo corpo. Sentì il respiro che si faceva irregolare.

“Sai quante volte ho sognato questo momento? Io e te distesi l’uno sull’altra”

Gli aprì la mano, il vetrino scivolò sul pavimento.

“Non ti sei neanche accorto che non sono stata purificata. Sono l’unica ad avere un’anima qui dentro!”

Il Dottor Bannister smise di tremare, Virginia si staccò da lui.

Schiacciò il vetrino fino a ridurlo in minuscole schegge. Restò a fissarle per essere certa che non pulsassero.

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