mercoledì 21 gennaio 2015

provini - Eternità, Letizia Leotta

Eternità

Letizia Leotta 


“L’aurora rischiarava le sagome dei palazzi della città. Iniziava ad albeggiare e una luce brillante rendeva tutto più definito, netto. La notte stava ritirando veloce il suo buio, come se il sole prepotente volesse scacciar via le tenebre. Elena socchiuse gli occhi e respirò a fondo l’aria ancora frizzante della notte. <<E’ ora di muoversi>>, disse.”. 

Aveva programmato tutto in ogni singolo dettaglio. In un vicolo secondario vicino alla piazza ad attenderla vide Leo, silenzioso, che scrutava tutto intorno, coi suoi profondi occhi grigi. Si salutarono con un cenno e iniziarono a camminare senza voltarsi indietro. Entrarono nel bosco appena fuori città, avrebbero dovuto attraversarlo per trovare la salvezza. Gli alti alberi e la fitta vegetazione però misero a dura prova il coraggio dei ragazzi. I due giovani, legati da un profondo sentimento, non smisero mai di tenersi per mano. Trascorsero diverse ore prima che si fermassero, avevano percorso molta strada senza scambiare una parola. Decisero di fermarsi vicino ad un ruscello, lo scroscio dell’acqua li avrebbe protetti. Sfilarono gli zaini e si abbracciarono a lungo. Elena fu la prima a parlare col respiro ancora affannato.

«Sei sicuro che funzionerà?»

«Certo, non ci troveranno. Quella terra non può essere tracciata sulle mappe. Ed è abitata da gente come noi».

«Se riuscissero a catturarci pensi davvero che ci ucciderebbero?» chiese pensierosa.

«Loro vogliono me, a qualsiasi costo… Qualora ciò accadesse devi fuggire, intesi? Promettimelo. Non riuscirei a vivere sapendo di averti messa in pericolo» concluse stringendola a se, come per proteggerla.

Lei annuì stringendosi ancora più forte. Il ragazzo soppesò lo sguardo di Elena così coraggioso e determinato. Capì subito che non l’avrebbe mai lasciato andare. Non riuscì a resistere e la baciò, generando una potente luce. Si separarono immediatamente ma ormai era troppo tardi. Degli uomini apparvero intorno a loro circondandoli. I due vennero catturati e condotti al cospetto della regina, Signora di tutte le stelle. In un batter d’occhio si ritrovarono in una lussuosa sala. All’apparenza poteva sembrare una classica stanza reale, invece le pareti, completamente in vetro, permettevano di vedere le splendide luci provenienti da ogni angolo dell’universo. La donna si alzò in piedi rivolgendosi alla ragazza:

«Tu piccola e insignificante umana, come osi innamorarti di un Dio, imperatore della galassia e di tutte le sue stelle. – Poi continuò rivolgendosi al ragazzo – Figlio mio, perché non capisci… sei una creatura immortale, hai dei doveri nei confronti del tuo popolo, verso te stesso. Stai commettendo un grave errore e affinché tu ne faccia ammenda all’alba la ragazza morirà».

«Madre ti prego di ripensarci. La sua unica colpa è stata avermi incontrato».

«Hai ragione. – aggiunse guardando la fanciulla che era stata condotta quasi fuori la sala – Lascio a te la scelta di vivere o morire. Potrai tornare a casa se deciderai di dimenticare mio figlio e il vostro amore».

«Mai. Preferisco morire con il cuore colmo d’amore che vivere una vita senza di lui» concluse guardando la donna dritta negli occhi.

La regina fece cenno alle guardie di condurla in prigione. Leo cercò di opporsi, offrendo la sua stessa vita. La madre fu irremovibile, anzi si infuriò ancor di più. La stessa sera il ragazzo si recò in segreto nella cella della giovane innamorata. I loro sguardi complici e carichi d’amore erano più eloquenti di tante parole. Leo poggiò il capo sul ventre di Elena che lo accarezzò dolcemente.

«Il nostro amore è forte, potente, non mi pentirò mai di amarti con tutta me stessa» disse per tranquillizzarlo.

«Dovevi accettare l’offerta di mia madre. La tua vita è la cosa più importante»

La ragazza si limitò a scuotere la testa e lui capì che non avrebbe cambiato idea. La guardò con gli occhi pieni di lacrime, respirò a fondo e poi le sussurrò:

«Veglierò su di te, per sempre». La baciò più intensamente che mai generando una potentissima luce che confuse i contorni facendo svanire ogni cosa.

*

Driiinnn! La ragazza si alzò presto, doveva iniziare il turno di lavoro in caffetteria. Appena arrivata salutò i clienti abituali, iniziando a scrivere le loro ordinazioni. D’un tratto il suo sguardo si incontrò con quello di un giovane seduto poco distante, che le sorrise. Sentì la potenza di quegli occhi grigi e profondi, che scrutavano il suo viso. Si fermò un attimo concentrandosi, non riusciva a ricordare. Il suo cuore però accelerò: li aveva riconosciuti.





Eternità


“L’aurora rischiarava le sagome dei palazzi della città. Iniziava ad albeggiare e una luce brillante rendeva tutto più definito, netto. La notte stava ritirando veloce il suo buio, come se il sole prepotente volesse scacciar via le tenebre. Elena socchiuse gli occhi e respirò a fondo l’aria ancora frizzante della notte. <<E’ ora di muoversi>>, disse.”



Aveva programmato tutto in ogni singolo dettaglio. In un vicolo secondario vicino alla piazza ad attenderla vide Leo, silenzioso, che scrutava tutto intorno, coi suoi profondi occhi grigi. Si salutarono con un cenno e iniziarono a camminare senza voltarsi indietro. Entrarono nel bosco appena fuori città, avrebbero dovuto attraversarlo per trovare la salvezza. Gli alti alberi e la fitta vegetazione però misero a dura prova il coraggio dei ragazzi. I due giovani, legati da un profondo sentimento, non smisero mai di tenersi per mano. Trascorsero diverse ore prima che si fermassero, avevano percorso molta strada senza scambiare una parola. Decisero di fermarsi vicino ad un ruscello, lo scroscio dell’acqua li avrebbe protetti. Sfilarono gli zaini e si abbracciarono a lungo. Elena fu la prima a parlare col respiro ancora affannato.

«Sei sicuro che funzionerà?»

«Certo, non ci troveranno. Quella terra non può essere tracciata sulle mappe. Ed è abitata da gente come noi».

«Se riuscissero a catturarci pensi davvero che ci ucciderebbero?» chiese pensierosa.

«Loro vogliono me, a qualsiasi costo… Qualora ciò accadesse devi fuggire, intesi? Promettimelo. Non riuscirei a vivere sapendo di averti messa in pericolo» concluse stringendola a se, come per proteggerla.

Lei annuì stringendosi ancora più forte. Il ragazzo soppesò lo sguardo di Elena così coraggioso e determinato. Capì subito che non l’avrebbe mai lasciato andare. Non riuscì a resistere e la baciò, generando una potente luce. Si separarono immediatamente ma ormai era troppo tardi. Degli uomini apparvero intorno a loro circondandoli. I due vennero catturati e condotti al cospetto della regina, Signora di tutte le stelle. In un batter d’occhio si ritrovarono in una lussuosa sala. All’apparenza poteva sembrare una classica stanza reale, invece le pareti, completamente in vetro, permettevano di vedere le splendide luci provenienti da ogni angolo dell’universo. La donna si alzò in piedi rivolgendosi alla ragazza:

«Tu piccola e insignificante umana, come osi innamorarti di un Dio, imperatore della galassia e di tutte le sue stelle. – Poi continuò rivolgendosi al ragazzo – Figlio mio, perché non capisci… sei una creatura immortale, hai dei doveri nei confronti del tuo popolo, verso te stesso. Stai commettendo un grave errore e affinché tu ne faccia ammenda all’alba la ragazza morirà».

«Madre ti prego di ripensarci. La sua unica colpa è stata avermi incontrato».

«Hai ragione. – aggiunse guardando la fanciulla che era stata condotta quasi fuori la sala – Lascio a te la scelta di vivere o morire. Potrai tornare a casa se deciderai di dimenticare mio figlio e il vostro amore».

«Mai. Preferisco morire con il cuore colmo d’amore che vivere una vita senza di lui» concluse guardando la donna dritta negli occhi.

La regina fece cenno alle guardie di condurla in prigione. Leo cercò di opporsi, offrendo la sua stessa vita. La madre fu irremovibile, anzi si infuriò ancor di più. La stessa sera il ragazzo si recò in segreto nella cella della giovane innamorata. I loro sguardi complici e carichi d’amore erano più eloquenti di tante parole. Leo poggiò il capo sul ventre di Elena che lo accarezzò dolcemente.

«Il nostro amore è forte, potente, non mi pentirò mai di amarti con tutta me stessa» disse per tranquillizzarlo.

«Dovevi accettare l’offerta di mia madre. La tua vita è la cosa più importante»

La ragazza si limitò a scuotere la testa e lui capì che non avrebbe cambiato idea. La guardò con gli occhi pieni di lacrime, respirò a fondo e poi le sussurrò:

«Veglierò su di te, per sempre». La baciò più intensamente che mai generando una potentissima luce che confuse i contorni facendo svanire ogni cosa.

Driiinnn! La ragazza si alzò presto, doveva iniziare il turno di lavoro in caffetteria. Appena arrivata salutò i clienti abituali, iniziando a scrivere le loro ordinazioni. D’un tratto il suo sguardo si incontrò con quello di un giovane seduto poco distante, che le sorrise. Sentì la potenza di quegli occhi grigi e profondi, che scrutavano il suo viso. Si fermò un attimo concentrandosi, non riusciva a ricordare. Il suo cuore però accelerò: li aveva riconosciuti.



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